La maggior parte delle proiezioni è prevista al calare del sole, in un arco temporale che in questo periodo dell’anno spazia dalle 17.30 alle 19.00, a seconda delle condizioni metereologiche e della conformazione del luogo. Sempre più vicino all’ora del coprifuoco e dunque sempre più complesso immaginarsi che ci possa essere un pubblico casuale. Ma in questo caso è diverso.

Ci troviamo al villaggio artigiano di Modena, all’interno di una fabbrica storica, la SEA. Producono da quasi settant’anni betoniere fuori misura: è un lavoro manuale, complesso, che richiede estrema precisione. Alberto, il proprietario, ci accoglie calorosamente, ha ereditato l’azienda dal padre, Ermanno. La richiesta è di poter agire all’interno dell’orario di lavoro, interferendo il meno possibile col regolare svolgimento delle attività, in modo che la proiezione sia parte di quel flusso di azioni ripetute e usuali che scandiscono i ritmi di produzione.

Collego la cassa al computer e accendo il proiettore, questa volta è l’audio a scomparire quasi del tutto. Metallo tagliato, battuto, curvato, saldato, limato. I suoni si propagano all’interno dell’immenso capannone: ritorti e amplificati vengono riflessi dalle vetrate, dalle lastre di ferro, assorbiti dai frammezzi in pvc a protezione delle aree di saldatura, per sommarsi infine ai pochi frammenti di film ancora udibili.


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Atto III

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Atto V